SEABUCKTHORN – Crossing
(Eilean, 2019)
La dimensione spaziale e, in qualche misura, atmosferica è stata da sempre connaturata e latente nei lavori di Andy Cartwright caratterizzati principalmente dal suo picking acustico; tuttavia non ne era mai stata protagonista in maniera preponderante come invece avviene in “Crossing”, ottavo album sotto l’alias Seabuckthorn del musicista inglese residente sulle Alpi francesi.
A mutare non sono tanto gli elementi costitutivi dei brani di Cartwright, bensì il modo in cui vengono plasmati e giustapposti: la sua fonte sonora primaria sono sempre le corde della chitarra, tuttavia non più pizzicate bensì colte nelle prolungate vibrazioni da loro emesse attraverso l’archetto, variamente interpolate da armonie acustiche di banjo e clarinetto, oltre che da minimali inserti ritmici.
Dall’applicazione di questo approccio sono risultate ben quattordici tracce di natura sostanzialmente ambientale, caratterizzate da un suono in progressiva espansione, che trasmette il senso di latenza e palpitante inquietudine sotteso al lavoro, composto da Cartwright nel periodo di attesa della nascita di suo figlio. Queste sensazioni si fondono con quelle atmosferiche, accentuate da correnti circolari e ricami acustici che oltre ai consueti orizzonti rarefatti dispensano torsioni armoniche permeate da sottile tensione emozionale.