OLD AMICA – Taiga
(Whitelabrecs, 2019)
Il fascino desolato della sconfinata taiga designa non casualmente un lavoro che nella distanza trova al tempo stesso il proprio concetto ispiratore e un dato fisico con il quale i due artisti che l’hanno creato si sono materialmente confrontati. Il duo Old Amica è infatti dislocato tra Stoccolma e il nord della Svezia, ma accomunato da un approccio musicale estremamente istintivo e dai naturali tratti cinematici.
Non a caso, i sette brani di “Taiga” derivano dalla sonorizzazione di un breve film curato dal regista Jonas Börjesson e incentrato su una pluralità di interpretazioni poetiche connesse a luoghi periferici o comunque isolati. Per renderle in musica senza l’ausilio di parole, il duo le ha trasformate in una galleria di paesaggi sonori che rimandano a luoghi e ricordi personali, amplificati da distanze sia fisiche che temporali.
Combinando dilatazioni atmosferiche con note lentamente stillate e prolungate risonanze, “Taiga” regala, per poco più di mezz’ora, una placida immersione in un immaginario ambientale costellato da carezzevoli languori armonici.