ROBERT FARRUGIA – Worn
(Rohs! Records, 2020)
Come nel caso del suo ultimo lavoro “Adrift”, anche la nuova creazione di Robert Farrugia presenta, nella copertina e nella scintilla ispiratrice, riferimenti al mondo selvaggio e all’ambiente nordico. Ben diversa rispetto all’incantata contemplazione del predecessore è tuttavia la matrice concettuale alla base di “Worn”, originata dalla constatazione della finitezza degli aspetti esteriori e della stessa esistenza naturale.
Parimenti ridotta a un minimalismo veicolato anche da modalità di registrazione completamente analogiche è anche la tavolozza ambientale dell’artista maltese, che nelle sette dense tracce che formano il lavoro dispiega una galleria di risonanze vaporose, dalle frequenze invariabilmente basse. A differenza di quanto avveniva in “Adrift”, ove le stratificate texture assumevano via via luminosa consistenza armonica, “Worn” risulta frutto di un processo di progressiva digradazione del suono, culminante in iterazioni brumose, induttive pur sempre di uno stato di quiete ma dai contorni profondamente meditativi.