ALABASTER DEPLUME – To Cy & Lee: Instrumentals Vol. 1
(Lost Map / International Anthem, 2020)
L’eccentricità di Angus Fairbairn e del suo progetto Alabaster DePlume, finalmente portata alla luce di palcoscenici più vasti dall’ultimo album “The Corner Of A Sphere” (2018), si è finora manifestata tanto dal punto di vista di una scrittura e di interpretazioni oblique quanto in passaggi strumentali spesso frutto dell’ardita commistione tra elementi acustici e sintetici, tra linguaggi che spaziano dal folk al jazz.
Come il suo titolo lascia chiaramente presagire, il nuovo “To Cy & Lee: Instrumentals Vol. 1” contiene invece soltanto brani strumentali, per la maggior parte estrapolati da uscite precedenti, ad eccezione di due realizzati per l’occasione insieme a un piccolo ensemble di pianoforte, percussioni, chitarra e synth. Pur nella loro eterogeneità, i brani presentano un filo conduttore determinato proprio da un approccio estremamente libero alla composizione, che esalta il condensato di stili e sfumature sonore del resto connaturato al profilo stesso di Fairbairn. Avviene così che le movenze felpate del suo sax prendano alternamente derive free o si incanalino nel contesto di un’orchestrina folk che con grande naturalezza lambisce tradizioni espressive non soltanto europee, ma anche giapponesi e africane.
Insomma, anche in un’uscita in apparenza marginale, Alabaster DePlume non manca di sorprendere con il suo incessante rimescolamento di tessere sonore, valorizzate dalla raccolta in un contesto organico di strumentali di tutta evidenza ben distanti dalla natura di interludi ma anzi nuovamente frutto di lucido estro espressivo.