PEFKIN – Celestial Navigations
(Morc, 2020)
Nonostante il titolo “Celestial Navigations” rappresenti in maniera fedele il contenuto dei cinque brani che formano il nuovo lavoro di Gayle Brogan, che ne celebra il ventennale di attività sotto l’alias Pefkin, ne sottace tuttavia la profonda connessione con luoghi e storie recondite della sua terra di provenienza.
Registrato infatti in occasione della partecipazione dell’artista scozzese a un festival tenutosi due anni fa su un’isola quasi disabitata dell’arcipelago delle Orcadi, il lavoro contiene altresì field recordings catturati in un villaggio delle Highlands. Attraverso i vocalizzi incorporei di Gayle e i frammenti sonori raccolti sul campo, “Celestial Navigations” materializza infatti storie di esplorazioni fisiche e, appunto, astronomiche, tradotte in metafore di ulteriori esplorazioni interiori. Veicolo ideale ne sono in particolare i due brani che aprono e chiudono il lavoro, entrambi oltre i dieci minuti di durata, che si candidano a materia per esperienze meditative profondamente connesse con i fenomeni naturali, evocati da una solenne stratificazione di emissioni acustiche prodotte da strumenti tradizionali (violino, arpa celtica, armonica, salterio e altri ancora) e meditative iterazioni sintetiche.
Tradizione e modernità, arcano misticismo e contemplazioni atmosferiche si intersecano dunque ancora una volta in un’opera di Gayle Brogan, raggiungendo nell’occasione una marcata astrazione che pure non smarrisce le proprie connessioni con gli elementi di una terra già di per sé intrisa di magia.