ADVANCE BASE – Live At Home
(Orindal, 2020)
In un periodo nel quale le registrazioni casalinghe in circolazione si sono moltiplicate, anche al di là della scelta estetica degli artisti, non sorprende che un artista come Owen Ashworth, la cui attività ventennale è stata sempre improntata a produzioni “da cameretta”, sia tornato a proporre alcune versioni “Live At Home”.
L’occasione è stata data da una serie di set realizzati online durante la scorsa primavera, nel corso dei quali Ashworth ha eseguito brani tratti dai lavori più recenti di Advance Base, ma anche alcuni risalenti al periodo di Casiotone for the Painfully Alone. Ulteriormente ridotte alla loro essenza di versi e minimale accompagnamento strumentale (piano, synth, samples e loop ritmici), le canzoni amplificano tutto il lirismo e l’indole malinconia dell’artista statunitense, rivelando ancora una volta la qualità di una scrittura sempre nascosta tra le righe della sua rudimentale sperimentazione sonora.
Se dunque si potrebbe pensare che una raccolta di versioni alternative di brani già editi aggiunga poco al profilo espressivo di Ashworth, in realtà “Live At Home” si discosta sensibilmente dalla pletora di proposte simili degli ultimi mesi, dimostrando tutta la classe e l’accuratezza realizzativa che si possono ritrovare soltanto in un autentico precursore della dimensione creativa casalinga, che incidentalmente corrisponde a un cantautore moderno di rara sensibilità.