JULIA SABRA AND FADI TABBAL
Snakeskin
(Beacon Sound, 2022)*

Gli otto brani di “Snakeskin” rappresentano una nuova testimonianza di come il contesto quotidiano di un artista possa influenzarne in maniera significativa l’espressione e stesse le ambientazioni sonore.

Il lavoro nasce infatti dalla collaborazione tra Julia Sabra, cantautrice e voce della band indie-folk libanese Postcards, con il connazionale produttore Fadi Tabbal ed è, appunto, profondamente radicato nelle recenti esperienze vissute nel loro Paese, con particolare riferimento all’esplosione nel porto di Beirut dell’agosto del 2020, che ha sconvolto la città e toccato in maniera diretta la vita e gli affetti di Julia. La sua voce, abitualmente soffice e sognante, è indiscussa protagonista della narrazione post-apocalittica dalla quale scaturisce “Snakeskin”, muovendosi tuttavia in una varietà di spazi sonori disagevoli, astratti e spesso rumorosi, ben diversi rispetto a quelli lievi e melodici percorsi con la band d’appartenenza.

Benché non manchino passaggi dalle risonanze dilatate, sulle quali le interpretazioni di Julia Sabra disegnano visionarie trame di un drone-pop rallentato e ridotto all’osso (“In Our Garden” e la stessa lunga elegia finale “Roots”), le manipolazioni sonore di Fadi Tabbal orientano praticamente ogni brano verso approdi diversi, indulgendo in statiche coltri distorsive, senza tuttavia disdegnare incursioni in spigolose ritmiche sintetiche (“All The Birds”, “Signs”).

La tensione tra rumore e armonia, tra sperimentazione e scheletri di canzone, sulla quale si sviluppa l’intero lavoro incarna le contraddizioni del tempo presente, recando una testimonianza senza compromessi di una realtà che appare distante, ma sulla quale suoni e parole che ne sono stati ispirati offrono uno spaccato di conoscenza e riflessione.

*disco della settimana dal 17 al 23 ottobre 2022

http://www.faditabbal.com/

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