SU&U.
Storms
(Self Released, 2024)

Qualcuno si ricorda di Susanne Stanglow, la cantautrice tedesca che a cavallo del 2010 aveva incantato con un paio di dischi di folk antico e sognante sotto l’alias Haruko?

In effetti se ne erano abbastanza perse le tracce, se non fosse per una manciata di canzoni pubblicate a nome Sea Below nel 2020 (“Sleeplessness”). Eccola invece tornare alla scrittura e alla composizione attiva, con una nuova denominazione, che corrisponde a un progetto artistico parzialmente diverso rispetto al passato, elaborato in maniera organica accanto al marito Hlynur Gudjonsson.

SU&U. è questione ben più dilatata e atmosferica rispetto al passato, definita appunto in prima istanza dalle composizioni ambientali di Gudjonsson e impreziosita da saltuarie parti vocali, ancor più misteriose ed eteree, di Susanne Stanglow. La prima testimonianza di quello che adesso è a tutti gli effetti un duo va sotto il titolo di “Storms” e, in effetti, reca con sé fedelmente la densità nuvolosa dell’immagine che la contrassegna, così come l’oscurità di ambientazioni prodotte da drone elettrici avviluppanti. I cinque brani dei quali si compone il lavoro si sviluppano infatti attraverso frequenze perturbate, alle quali le melodie, ora incantate ora ieratiche, di Susanne conferiscono contorni tuttavia mai del tutto cupi, che nelle astrazioni sonore che le circondano innestano componenti di un’umanità tormentata e palpitante.

È come se al termine della tempesta – o di un lungo silenzio creativo – Stanglow e Gudjonsson volessero comunicare che c’è ancora un bagliore di speranza e passione, veicolata dal loro connubio tra sperimentazione ambientale e trame armoniche lievi e rallentate, non meno arcane e magnetiche rispetto a quelle del folk polveroso di ormai tanto tempo fa. Bentornati.

https://suumusic.bandcamp.com/

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