SEA BELOW – Sleeplessness
(Self Released, 2020)
Ne è trascorso di tempo da quando un’enigmatica artista tedesca dalle fattezze e dall’alias orientale incantava con le sue canzoni folk tanto semplici quanto evocative. I lunghi anni trascorsi dal suo secondo lavoro (“Feathers & Driftwood”, 2013) hanno visto Susanne Stanglow protagonista di varie vicissitudini che la hanno, tra l’altro, indotta a ricominciare una nuova avventura artistica sotto un diverso alias.
Allora, nell’accommiatare Haruko, si può dare il benvenuto a Sea Below, progetto nel quale la musicista tedesca è ancora – e in maniera più organica rispetto al passato – affiancata da Hlynur Gudjonsson, che con basso, chitarra elettrica e sax dialoga con la voce sempre evocativa di Susanne, con le sue corde acustiche e con le frequenze emesse da un organo a pompa.
Nei cinque brani ispirati all’insonnia che compongono il primo Ep digitale licenziato sotto la nuova denominazione, si ritrovano in effetti tutti i caratteri che avevano reso magica la precedente declinazione folk Susanne Stanglow, soltanto appena segnata dallo scorrere del tempo presente e delle sue esperienze, di tutta evidenza ben distanti da quelle del folk incantato delle sue canzoni.
Eppure, tra le corde pizzicate in maniera compassata e i riverberi sempre più dilatati di “Sleeplessness”, è ancora molto piacevole ritrovare torch song al rallentatore scandite da interpretazioni profondamente rapite e sognanti. La lieve patina polverosa che ammanta di sottile magia le canzoni dell’artista tedesca è tornata a manifestarsi in forma soltanto parzialmente nuova, ancora pronta a regalare visioni arcane di paesaggi senza tempo, illuminati da un chiarore lunare affascinante e sottilmente inquieto.