TOR LUNDVALL – The Shipyard
(Dais, 2012)
Da una sua composizione risalente agli anni ’90 (“In A Shipyard”), Tor Lundvall ha tratto l’ispirazione per compilare una serie di brevi affreschi a tema marittimo, realizzato a partire da vari samples impressi su nastro, catturati da osservazioni condotte nell’inverno del 2009.
Il risultato è riassunto nelle nove vignette sonore di “The Shipyard”, album pubblicato in cinquecento copie in vinile, che narra in musica l’avvicendarsi di momenti e sensazioni di una giornata trascorsa in un cantiere navale, dal palpabile grigiore mattutino dell’iniziale “The Shipyard At Dawn” e di “The Shipyard At Dawn” alla ripetitività di suoni ed azioni nella parte centrale del lavoro, fino all’irreale stasi delle due più lunghe pièce conclusive, “Blue Rain Ships” e “Grey Rain Ships”.
Parallelo a tale canovaccio concettuale corre il succedersi di brani altrettanto strettamente connessi l’uno all’altro, che insieme descrivono una parabola lenta, inesorabile e sottilmente tenebrosa. Le sinfonie ambientali dell’artista statunitense trovano completamento nel più arioso arrangiamento d’archi di “The Shipyard At Night”, tuttavia per quasi tutta la durata del disco i loro decisi contorni dark-ambient sono percorsi da una pluralità di modulazioni in lento movimento, che ne stemperano l’inquietudine, rendendo più accessibile un ascolto agevolato anche dalla contenuta durata di gran parte dei brani.