DANIELE BOGON
Del Suono e Della Luce
(Slowcraft, 2023)*

Un titolo dagli echi antichi, mantenuto volutamente in italiano, contrassegna il lavoro più articolato e ambizioso di Daniele Bogon che, non a caso, trova spazio nel catalogo dell’etichetta Slowcraft, amorevolmente curata da James Murray e sovente dedita agli aspetti più delicati ed emozionali della sperimentazione ambientale. Artista veneto con un passato in ambito post-rock con i White Mega Giant, da qualche tempo Bogon è impegnato in una ricerca sonora incentrata sull’impiego di synth modulari e analogici e volta alla creazione di paesaggi ambientali non semplicemente atmosferici bensì quanto più possibile densi di dettagli che vanno dall’acustico al ritmico.

“Del Suono e Della Luce” costituisce un vero e proprio catalogo del suo approccio compositivo, tanto accurato quanto non edulcorato nella sua immediatezza. Al pari degli elementi menzionati dal titolo, i nove brani in scaletta sono caratterizzati da immaterialità e variabilità, due caratteri sui quali Bogon si è concentrato per creare un atlante sonoro in incessante evoluzione, che muove dalle misteriose spire sintetiche di “Uncomfortable Unknown” per attraversare una coltre di vibrazioni irregolari, che in prima istanza definiscono un’ambience dai torbidi tratti surreali, percorsa da fremiti e schegge distorte (“Under This Heavy Sky”, “Engravings”).

La seconda metà del lavoro risulta invece più lieve, con luminose rarefazioni a prendere il sopravvento su un pulviscolo atmosferico comunque sempre pullulante di particelle organiche (“Prima Luce”) e riverberi crepitanti (“Altered Sun”), fino alla conclusiva elegia di oltre otto minuti “Fear, Confidence and Compassion”, che da sola sembra riassumere un intero processo creativo in un ventaglio di atmosfere sognanti e impulsi sintetici dalle dinamiche, infine, quasi giocose. Suono e luce, vento e tenebra si ricombinano senza sosta per tutti i quasi cinquanta minuti del lavoro, magistralmente orchestrate dal tocco sensibile di Bogon, che come pochi altri artisti impegnati nella sperimentazione ambientale mantiene sempre ben vivi e presenti gli aspetti più istintivi e umani della materia della sua ricerca, impalpabile ma densa di suggestione.

*disco della settimana dal 30 gennaio al 5 febbraio 2023

https://www.danielebogon.com/

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