LES FRAGMENTS DE LA NUIT – Musique De Nuit
(Denovali, 2012)

Tre violini, un violoncello e un pianoforte: questa la formula attraverso la quale l’ensemble ideato da Ombeline Chardes e Michel Villar ha già esplorato le sfumature del crepuscolo (“Musique Du Crépuscule”, 2007) e scompaginato coordinate stilistiche spazio-temporali (“Demain C’Etait Hier”, 2010).

Il successivo stadio di sviluppo del progetto Fragments De La Nuit si addentra in profondità nei territori notturni che fin dal nome ne definiscono missione ed estetica, con piglio ancor più austero ed essenziale rispetto al recente passato. Ripartiti in quindici brevi bozzetti, i trentun minuti di “Musique De Nuit” attestano la versatilità del quintetto francese, che si dimostra in grado di spaziare da inquietudini gotiche a rarefazioni malinconiche, coniugando camerismo da classica contemporanea con suggestioni latamente (post-)rock.

Il lavoro si snoda come un impervio percorso verso la luce, che trae le mosse dalla densa tensione costruita nelle pièce iniziali da cadenze pianistiche e stridori d’archi, per poi evolversi in sospensioni più romantiche, che trovano coronamento nella penultima traccia, “Et Puis La Pluie”. Con i suoi oltre quattro minuti, si tratta della composizione più lunga di un disco altrimenti costituito da scheletriche schegge sonore, che esprimono compiutamente lo spirito uggioso e profondamente cinematico di una band aliena come non mai da schemi e definizioni di genere.

(pubblicato su Rockerilla n. 377, gennaio 2012)

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