TWIGS & YARN – The Language Of Flowers
(Flau, 2012)
Non desterà certo stupore la provenienza dal Giappone di minuti saggi di impressionismo elettro-acustico. Tuttavia, il lavoro in questione trova nell’arcipelago nipponico solo il luogo di realizzazione, attraverso l’etichetta Flau, e in parte quello di residenza degli artisti che ne sono protagonisti.
Twigs & Yarn è infatti la collaborazione tra Stephen Orsak e Lauren McMurray; il primo risiede in Texas, la seconda appunto in Giappone, per cui l’elaborazione del loro album di debutto è consistita nell’ormai abituale scambio di file a distanza. E, a giudicare dai dodici bozzetti compresi in “The Language Of Flowers”, si direbbe quasi che i suoni abbiano conservato tracce immateriali dei passaggi intercorsi tra i due artisti, sotto forma di field recordings, onde radio e detriti irregolari dei più vari.
Il concept vittoriano richiamato dal titolo e l’accurata cesellatura dei singoli brani – che invece fa spesso pensare alla delicatezza di tecniche giapponesi quali l’origami – completano un lavoro incentrato su fragili equilibri e votato a rugiadose contemplazioni naturalistiche. Viene infatti spontaneo figurasi il diffuso splendore mattutino all’ascolto di “Static Rowing” o un incanto ultraterreno in “Mermaid Wetness”, così come tante altre immagini evocate dai tanti acquerelli confezionati dal duo.
Tuttavia, l’intreccio di giocose sonorità analogiche e screziature elettro-acustiche, spesso catturate in presa diretta, proposto nel corso di “The Language Of Flowers” eccede talora in formalismo, mentre decisamente più stimolante risulta la semplicità acustica, ad esempio di “Conscious Strings” così come le lievi dissonanze unite ai vocalizzi sognanti della breve “An Honest Moment”.
http://twigsandyarn.net/