SAVARAN FEATURING BARBARA DE DOMINICIS – Strandline (Somehow Recordings, 2012)

Dopo l’intensa collaborazione con Julia Kent in Parallel 41, le improvvisazioni vocali di Barbara De Dominicis continuano a costituire fonti d’ispirazione per paesaggi sonori di importanti artisti dediti a sperimentazioni a base elettronica.

Stavolta l’artefice delle composizioni alle quali la performer napoletana presta la voce è il navigato gallese Mark Walters, alias Savaran, che ha impiegato l’astratta solennità delle sue evocazioni vocali e di quelle di Francesca Genco per conferire più efficaci suggestioni a quello che in origine era concepito come un Ep di musica ambient strumentale, incentrato su filtraggi elettro-acustici e field recordings catturati nelle zone costiere della Scozia.

Negli appena ventidue minuti dell’Ep, l’elemento vocale aggiunge profondità immaginifica a texture che, al di là delle sciabordanti pulsazioni della title track, si attestano su tremule saturazioni ambientali, screziate da irregolarità in qualche caso (“The Dark Murmur Of The Sea”) cupamente sorde. Nelle torsioni di “The Siren Song” è infatti possibile intravedere persino tenebrosi riflessi Dead Can Dance, mentre “S’ode ancora il mare” appare il pezzo in cui il salmastro substrato strumentale si integra al meglio con arabeschi melodici che riecheggiano l’omonimo sonetto di Quasimodo.

Nell’estemporaneità dell’operazione, il conciso Ep “Strandline” riesce dunque con successo a cristallizzare in musica immagini e sensazioni, dimostrando come linguaggi diversi possano non solo coesistere ma compiutamente fondersi per offrire una declinazione della musica ambientale in grado di ampliarne in maniera significativa gli orizzonti.

http://savaranmusic.wordpress.com/ http://www.soonapres.com/

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