ALMOST CHARLIE – Tomorrow’s Yesterday
(Words On Music, 2012)
Come ai vecchi tempi, le canzoni degli Almost Charlie nascono da una netta ripartizione tra testi e arrangiamenti. Nel caso del duo formato dal paroliere newyorkese Charlie Mason e dal cantante e polistrumentista berlinese Dirk Homuth, è la stessa distanza tra i due artisti a delimitare i rispettivi contributi, che pure, insieme, hanno dato forma organica alla loro terza collezione di delicate popsong.
A tre anni dalla rivelazione su più ampia scala, grazie alla prima distribuzione statunitense del delizioso “The Plural Of Yes”, il duo transoceanico conferma in undici nuovi brani dalle melodie limpide la freschezza di una formula pop, orgogliosamente “di retroguardia” e proprio per questo godibile nella sua immediatezza.
Nonostante la loro macchinosa genesi, le canzoni di “Tomorrow’s Yesterday” scorrono fluide sulle ali di melodie semplici, che nascono dall’interazione di chitarra (o pianoforte), basso e batteria per venire poi variamente rifinite da arrangiamenti di fiati, dobro e persino sitar.
Benché non manchino alcuni episodi più upbeat e la conclusiva “When Venus Surrenders” presenti una lunga coda psichedelica, il tono del disco è in prevalenza misurato e sottilmente malinconico, soprattutto negli aggraziati passaggi acustici.
Con i Beatles e Bacharach ancora sullo sfondo, Homuth e Mason hanno confezionato un’altra raccolta di piccole gemme di indie-pop raffinato e nostalgico.
(pubblicato su Rockerilla n. 387, novembre 2012)