A VEIL OF WATER – Reminder
(Hidden Vibes, 2013)
Nel debutto del suo progetto personale A Veil Of Water, il norvegese Rune Trelvik conduce a termine un percorso biennale al tempo stesso umano e artistico, che l’ha visto da un lato tradurre in musica i momenti di una relazione tumultuosa e dall’altro evolvere il proprio spettro espressivo dal solo minimalismo pianistico originario a un più ampio impianto strumentale, inteso a enfatizzare attraverso aperture ambientali e saltuarie impennate post-rock i contenuti emozionali di composizioni frutto di una sensibilità tutto sommato classica.
Pur sempre gravitanti intorno a un fulcro di scarne armonie pianistiche, le tredici tracce di “Reminder” – pubblicate in formato digitale e in cinquanta copie fisiche dall’etichetta ucraina Hidden Vibes – mettono in mostra le capacità di Trelvik di creare atmosfere fragili e toccanti, che coprono un arco di quasi un’ora di durata, dalle rade note del pianoforte dell’iniziale “Estrela” alla romantica conclusione affidata al profluvio d’archi di “Ad Infinitum”. Nel mezzo, scorre un vasto campionario di suggestioni, dalla speranza al tormento, particolarmente apprezzabile quando ambientazioni ovattate circondano le fluide armonie di un pianoforte tutt’al più contornato da arrangiamenti di violino o esili gemiti elettrici (“Nostalgia”, “Reminder”, “Stepping Stones”), mentre i corposi crescendo di “Retrouvailles” e “Vanishing Stars” rispondono a canoni post-rock la cui miscela di distorsioni e ritmiche nervose appare un po’ fuori luogo in un contesto altrimenti dominato da estrema compunzione neoclassica.
Nonostante la convivenza tra linguaggi espressivi e registri anche piuttosto distanti tra loro, può tuttavia concludersi nel senso della sostanziale riuscita dell’operazione di Trelvik, che in “Reminder” ha senz’altro racchiuso una serie di paesaggi sonori rispondenti, nella loro mutevolezza, agli altalenanti moti del suo animo e a un’espressività in bilico tra formazione classica e recenti linguaggi emotivi.