NETHERWORLD – Alchemy Of Ice
(Glacial Movements, 2013)
Dalla chimica del ghiaccio alla metafisica: questa l’ulteriore transizione concettuale sottostante all’incessante ricerca sonora di isolazionismo ambientale di Alessandro Tedeschi, così come da ultimo espressa in “Alchemy Of Ice”.
Le sei tracce del lavoro vedono l’artista romano addentarsi in un universo di frequenze abissali, percorso da morbide stille armoniche (nell’iniziale “Alchemy Of Snow”), gelide folate di vento antartico (“85°50’S 65°47’E”).
Dall’apparente stasi di soffi ambientali in crescendo (“Icepulse”) al breve scorcio nel quale il silenzio sfocia quasi nel rumore (“White Silence”), “Alchemy Of Ice” è un nuovo viaggio di Tedeschi nelle profondità concettuali del suo elemento d’elezione ispiratrice, al culmine del quale lo stesso elemento traslittera in essenza pura, da materiale a simbolico. In questo senso gli oltre nove minuti di “Polo Nord dell’inaccessibilità” possono riassumere alla perfezione l’estetica complessiva di Netherworld, che mai come in quest’occasione è riuscito a rendere espressiva un’incomunicabilità soltanto apparente.
Dedicato alla memoria di Gianluigi Gasparetti (Oöphoi).