riverrun_new_cartographiesRIVERRUN – New Cartographies
(Self Released, 2013)

Riverrun rappresenta la solitaria incarnazione ambientale di Daniel Land, parallela a quella dream-pop/shoegaze che si esplica insieme ai suoi Modern Painters. Mentre già il più recente album insieme alla band (“The Space Between Us”, 2012), accanto a riverberi e melodie evanescenti presentava ulteriori rarefazioni di suoni chitarristici filtrati, “New Cartographies” è un viaggio di oltre un’ora tra coltri ipnotiche, la cui consistenza ghiacciata è evocata anche dai titoli dei brani, emblemi polisemici di un linguaggio sonoro universale, declinato di volta in volta in tedesco, spagnolo, islandese.

Le dodici tracce, introdotte dal monolite di dieci minuti “Wulf-Monath”, scorrono su soffi ambientali finissimi, la cui iterativa densità è interrotta appena dal calore di echi di note chiaramente riconoscibili (l’interludio “Líedkú”), gradualmente svaporanti in un isolazionismo tenebroso (“Día De Los Muertos”) tuttavia intriso di un calore profondamente umano (l’onirica conclusione “Áramótaskaupið”).

Tra tante proposte ambientali, quella di Daniel Land mantiene non solo la personalità dell’artista britannico, ma si lascia apprezzare per il suo contenuto di placido abbandono, ideali per viaggi mentali tra sogno e realtà.

http://www.facebook.com/danielland

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