elvy_the_valentine_epELVY – The Valentine EP
(Self Released, 2013)

La condivisione della solitudine creativa è alla base di “The Valentine EP”, primo lavoro nel quale Lionel Vanhaute dischiude la penombra delle sue canzoni concepite e realizzate in totale autonomia casalinga.
L’Ep, come sempre in download gratuito, non contiene infatti inediti dell’artista belga, bensì nuove versioni di vecchi brani, parzialmente riarrangiati e soprattutto affidati a una voce femminile, quella della Valentine richiamata nel titolo, a sua volta metà del duo parigino Avenue.

Nella nuova veste, i brani conservano i tratti distintivi della musica di Elvy, riassumibili nella gentilezza umbratile e sottilmente malinconica di stille acustiche che ricreano abbracci di atmosfere ovattate, percorse da esili melodie, nell’occasione affidate non alle soffici interpretazioni sottovoce di Vanhaute ma appunto all’ulteriore dolcezza femminile di Valentine.

Non per questo i nove brevi brani prescelti per l’operazione (la durata totale dell’Ep raggiunge appena i ventiquattro minuti) risultano affatto stucchevoli, da un lato perché il timbro della cantante francese presenta sfumature di agrodolce introspezione, dall’altro perché anche in queste versioni le scarne ballate di Vanhaute permangono intatte e anzi vengono ammantate di ulteriore grazia malinconica. La perfetta fusione tra linee armoniche e interpretazioni modella le nove canzoni come se fosse state fin dall’origine concepite per Valentine, che le riempie di sentito tepore emozionale, guidando persino alcuni episodi verso i raggi di un sole che altrimenti filtra appena a temperare per un momento la solitudine di Vanhaute. Così, se ad esempio brani come “Winter Of Red Snow” vengono impreziositi nel loro alone narcolettico, quelli nei quali gli arpeggi si fanno più organici, sfiorando accenti ritmici (“Icarus Mother”, “A Man Of Few Concessions”), si rivestono di eleganti sfumature di un pop persino vivace.

“The Valentine EP” risulta così un gradevolissimo esperimento di fedele traduzione condivisa dell’understatement di Vanhaute, che anche in quest’occasione conferma una sensibilità umana e cantautorale davvero rara e preziosa.

http://www.elvy.be/

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