SALTLAND – I Thought It Was Us But It Was All Of Us
(Constellation, 2013)
Non si è ancora del tutto inaridita la vena creativa che negli ultimi quindici anni ha alimentato l’incredibile esperienza dei collettivi gravitanti intorno alla Constellation.
L’ultimo stadio di espansione della galassia artistica di Montreal risponde al nome di Saltand, progetto solista di Rebecca Foon, protagonista della scena quale parte integrante di Silver Mt. Zion, Esmerine e Set Fire To Flames. Saltland affonda dunque le proprie radici nelle componenti di obliquo camerismo del “post-rock” québécois, sviluppando al contempo alcune interessanti opzioni, volte ad ampliarne in maniera significativa gli orizzonti espressivi.
Innanzitutto, il lavoro vede la Foon cimentarsi per la prima volta col canto e alternare l’organo al violoncello nel tracciare atmosfere sospese, che trovano ideale complemento nelle ritmiche di Jamie Thompson e nella coproduzione di Mark Lawson (in passato al lavoro anche con Arcade Fire e Islands), abile orchestratore di tanti illustri ospiti, tra i quali Colin Stetson e Bruce Cawdron.
Gli otto brani che ne risultano disegnano un’ambience di straniante raffinatezza, modellata da persistenze di note prolungate, torbidi crescendo e cadenze segmentate, mentre le incorporee interpretazioni della Foon solo in un paio di occasioni assumono una consistenza armonica tuttavia in grado di materializzare gli spettri di Kendra Smith.
Colonna sonora per infiniti crepuscoli.
(pubblicato su Rockerilla n. 394, giugno 2013)