HOLY FARMERS – Holy Farmers
(Self Released, 2013)
Le figure appena distinguibili nell’ombra della copertina digitale attribuita alle quattro tracce in download a offerta libera sono quelle dei due svedesi che ne hanno condiviso la realizzazione. La medesima penombra avvolge i brani semplici e sentiti dei due Holy Farmers, affidati con semplicità e senza alcuna pretesa alla curiosità di chi non si stanca di scandagliare le infinite risorse offerte dalla rete, in cerca di qualche perla nascosta.
E tale può considerarsi il breve Ep che funge da biglietto da visita del duo: nemmeno un quarto d’ora di gentili melodie acustiche e armonie vocali, senz’altro affine al formato di illustri predecessori quali Simon & Garfunkel o i Kings Of Convenience, ma dotati di una naturalezza e di una levità disarmanti.
“The End Of A Season (The Farm Song)” è sicuramente il brano più immediato, nonché vicino ai probabili modelli del duo svedese, mentre la levità corale di “Wooded Shrines” e i toni leggermente più elevati di “High Treason” rivestono i semplici intrecci di voce e chitarra di una bucolica aura primaverile.
In particolare i delicati accenti ritmici della seconda apportano un minimo di dinamica e varietà d’arrangiamento a brani altrimenti improntati a un’introspezione scarna e serena, che nella conclusiva “Warbling” trova esito in un incanto acustico il cui binomio tra dolcezza e definizione melodica non può passare inosservata. Al pari dell’intero breve Ep, che suscita prepotente il desiderio di ritrovare l’ispirazione degli Holy Farmers in nuove canzoni in grado di rivelare la loro penombra in un formato più articolato.
music won't save you 