yvan_etienne_feuYVAN ETIENNE – Feu
(Aposiopèse, 2014)

Quaranta minuti di sibili, saturazioni e dissonanze concrete costituiscono l’ultimo stadio della ricerca sonora di Yvan Etienne. Introdotto da appena quattro minuti di frequenze radio disturbate, “Feu” si articola in due lunghe tracce che rispecchiano l’attitudine dell’artista e studioso francese per installazioni sonore da associare ad altre forme d’arte.

Nella loro essenziale veste auditiva, le sue combinazioni di field recordings, frammenti elettronici e persistenti scie di synth modulari vedono inevitabilmente depotenziato il loro contenuto immaginifico, presentandosi come texture prodotte dalla polarizzazione di energie percorse da tempeste magnetiche che lungo i ventun minuti di “De la charge” producono ottundenti astrazioni ambient-doom mentre negli oltre quindici di “Le lueur” si librano verso orizzonti cosmici disegnati da iterazioni di note organiche che paiono la trasfigurazione di un’orchestra.

Opera senz’altro frutto di una forte impronta concettuale, “Feu” appare comunque destinata più a un apprezzamento accademico che non a una fruizione che, disancorata da altri linguaggi artistici, risulta assai ostica anche per chi abitualmente frequenta i territori dei field recordings e del paesaggismo ambientale.

http://wyy.free.fr/

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