jon_derosa_black_haloJON DEROSA – Black Halo
(Rocket Girl, 2015)*

Non è ormai più una novità stupefacente ritrovare Jon DeRosa alle prese con canzoni dall’ampio respiro armonico. “Black Halo” è infatti il secondo lavoro sulla lunga distanza a proprio nome dell’artista statunitense, per lungo tempo legato alle sperimentazioni sintetico-ambientali di Aarktica, ma in realtà già dotato di trascorsi di una scrittura pur obliqua con i trascurati Pale Horse And Rider.

Oggi più che mai, quella cantautorale rappresenta la consolidata dimensione espressiva di DeRosa, spogliata anche dalla residua propensione a modulazioni e riverberi del precedente “A Wolf In Preacher’s Clothes” (2012), per accedere invece ad eleganti soluzioni d’arrangiamento che abbracciano aperture orchestrali e una generalizzata estetica sixties, amplificata dalla produzione di Charles Newman (The Magnetic Fields, Soko, Gospel Music) e resa emblematica dalla collaborazione di Stephen Merritt alla scrittura di “When Daddy Took The Treehouse Down”. La registrazione del disco a Los Angeles, con il supporto del polistrumentista Brad Gordon (The Weepies, Dan Wilson) aggiunge poi ai “Black Halo” quel sapore west coast del quale le sue dodici canzoni sono già di per sé fortemente impregnate.

Dalle canzoni di DeRosa trasuda ora un raffinato romanticismo, vagamente paragonabile a quello del John Grant di “Queen Of Denmark”, che scorre lieve su tiepide brezze armoniche sostenute da archi ( “Fool’s Razor” e il duetto con Carina Round in “Dancing In A Dream”) e fiati (“Knock Once”e la title track finale) ma innervate da ritmiche decise (“You’re Still Haunting Me”), che si trasformano facilmente nelle cadenze di uno sbarazzino passo retrò (“When Daddy Took The Treehouse Down”).

Nelle canzoni di “Black Halo” c’è tutta la raffinatezza d’altri tempi dei crooner, unita a un lirismo impregnato di uggiosa malinconia (quella che, sotto mille forme, DeRosa continua a declinare da anni), incarnata in egual misura da una semplice ballata pianistica, da un arrangiamento orchestrale o dalla più corposa grana di chitarre e tastiere. Eleganza e pathos in una combinazione da non perdere.

*disco della settimana dal 25 al 31 maggio 2015

http://jonderosa.com/

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