HEEZEN – Abandoned Memory
(Feutlab, 2015)
Uno spaccato di memoria accidentale, non personale ma altrui e come tale priva di ogni ulteriore filtro di coinvolgimento emotivo: è l’ultima frontiera “hauntologica” esplorata dall’artista spagnolo Raül Fuentes, alias Heezen nel suo quinto e più recente lavoro, intitolato non a caso “Abandoned Memory”.
I ricordi smarriti e da lui ritrovati, di cui al titolo, sono quelli contenuti in un vecchio registratore contenente frammenti sonori cristallizzati oltre mezzo secolo fa e adesso riportati alla luce nella qualità di “found sounds” (nell’accezione propria dell’espressione), accanto a ulteriori field recordings e strati di synth e riverberi chitarristici che costituiscono l’essenza delle nove istantanee del lavoro.
L’amalgama di tali elementi rappresenta la cifra sostanziale della sperimentazione di Fuentes, nell’occasione plasmata a descrivere maestose scie droniche (“Bologna”, “3 hrs”) e granulose astrazioni organiche (“Automat”, “Day For Night”), entrambe funzionali a un viaggio relativamente breve ma intenso attraverso memorie aliene e distanti, ma elevate a straniante strumento di oblio dark-ambient attuale.