WHITE POPPY – Natural Phenomena
(Not Not Fun, 2015)
La quarta tappa del percorso artistico di Crystal Dorval sotto l’alias White Poppy vede l’artista canadese rimescolare nuovamente le tessere che formano il suo articolato profilo espressivo, nel recente passato oscillante tra le eteree modulazioni drone-folk di “Drifters Gold” (2013) e le destrutturazioni sintetiche del coevo omonimo terzo disco.
“Natural Phenomena” rappresenta una provvisoria sintesi di quanto finora dimostrato dalla Dorval, sotto l’insegna di un’ulteriore ricerca applicata a evanescenze aliene, che fanno sempre più a meno delle componenti vocali. Non è solo questo a caratterizzare le undici tracce del lavoro, nel quale un’ambience morbida e sognante convive con marcate linee sintetiche e stratificazioni di riverberi anche piuttosto pesanti. Se brani quali “Confusion” e “Telepathic Love” materializzano carezzevoli reminiscenze dream-pop e le aperture atmosferiche di “Exotic Realms” e “Aurora” trovano esito in impalpabili vapori ambientali, estremamente concrete risultano le coltri di synth pulsanti di “Wild Mind” e “Sublimity” e le distorsioni latenti di “Ebb And Flow” e “Arctic Rose”.
Sono tutti frammenti che concorrono a formare un puzzle sonoro la cui stessa eterogeneità trova corrispondenza nella pluralità di fenomeni e sensazioni naturali richiamata dal titolo dell’album, tradotta dalla Dorval in immagini evocative di una consistenza materica soffice oltre ogni immaginazione.