YO LA TENGO – Stuff Like That There
(Matador, 2015)*
I trent’anni di attività sono un traguardo che ben poche band, anche quelle più longeve, riescono a raggiungere; un traguardo del genere richiede evidentemente enorme dedizione e soprattutto quell’armonia che consente il perdurare di un sodalizio artistico, alimentato dalle passioni individuali ma dalle stesse non sopraffatto nella sua dimensione collettiva.
Per celebrare tale invidiabile passaggio temporale, gli Yo La Tengo non si sono lasciati andare a stanchi cerimoniali, bensì hanno scelto la modalità a loro più congeniale, quella che appunto da tre decenni a questa parte è veicolata dalle canzoni. Nell’occasione, la band di Hoboken ha inevitabilmente rivolto lo sguardo al passato, senza tuttavia dimenticare la propria realtà attuale, quella che nell’ultimo “Fade” ne ha rivitalizzato la delicata vena pop. Così, imbarcato nuovamente in formazione il vecchio compagno di viaggio Dave Schramm, ecco gli Yo La Tengo cimentarsi in un’operazione che appunto combina passato e presente: “Stuff Like That There” è infatti una raccolta di ben quattordici brani, composto per poco più di metà da cover, da tre reinterpretazioni di brani degli stessi Yo La Tengo, oltre che da una manciata di brani originali.
Nonostante la natura eterogenea dei brani, la maturità del ritrovato quartetto ne scolora le differenze, (ri)declinandoli all’insegna di armonie aggraziate e di una misurata eleganza negli arrangiamenti, che ne plasma i contorni in senso prevalentemente intimista e sognante. Spiccano in tal senso le auto-riletture di “All Your Secrets” (da “Popular Songs”, 2009) e di Deeper Into Movies“ (da “I Can Hear The Heart Beating As One”, 1997), pennellate con armonie pastello e cullanti narcolessie bucoliche, mentre degne di citazione, tra le cover, sono almeno quella di “I’m So Lonesome I Could Cry” di Hank Williams, tradotta in intenso un blues al rallentatore, e quella di “Friday I’m In Love” dei Cure, il cui contenuto pop viene esaltato con impareggiabile leggiadria.
Quella di “Stuff Like That There” è dunque una celebrazione priva di ogni traccia di retorica, che rinnova la magia di una classe non scalfita dal tempo, anzi dallo stesso distillata in un ventaglio di aromi e sensazioni che è sempre piacevole tornare ad assaporare. Lunga vita agli Yo La Tengo!
*disco della settimana dal 24 al 30 agosto 2015