DANIELE LEONI – Piccoli segreti
(Self Released, 2015)
Sul crinale sempre più sottile tra classicismo accademico e modernità espressiva si colloca Daniele Leoni, pianista emiliano che alla formazione classica associa una sensibilità “pop”, enucleata dapprima nel duo Enigma, che lo vede accanto alla cantante Elisa Esposito, e ora anche nella spoglia dimensione di solista al pianoforte. “Piccoli segreti” è appunto il primo disco di solo pianoforte di Leoni e, come recita il titolo, è originato da un contesto creativo intimo e raccolto, fedelmente tradotto in una serie di miniature impressionistiche, dalle numerose sfumature.
Nessuno degli undici brani dei quali consta il lavoro supera i quattro minuti di durata, manifestando nella concisione espressiva l’attitudine dell’artista emiliano alla creazione di miniature comunque pienamente autosufficienti e caratterizzata da una significativa varietà di registri. Alle fluide dinamiche applicate da Leoni al proprio strumento, che denotano un’eleganza austera, dai vellutati contorni jazzy, si avvicendano infatti, nel corso di “Piccoli segreti”, florilegi armonici vivaci e acquerelli (non a caso il titolo di uno dei brani) dalle tinte pastello delicate, eppure mai stereotipate.
La naturalezza e padronanza attraverso le quali Leoni attinge timbriche e cadenze dal pianoforte fungono da premessa per una serie di raffinati frammenti melodici, placidamente descrittivi e comunque intrisi di un sottile pathos, che affiora in superficie in particolare in brani quali “Nel profondo dei tuoi occhi” e “Seduto su una nuvola”, tra i passaggi più suggestivi del lotto. Equilibrio e misura nel dosare note e sensazioni rappresentano comunque le chiavi di tutti i “Piccoli segreti”, che volano lievi come petali avvizziti tra le pagine di un libro, fragili e preziosi come filigrane di armonie sospese, tra rigore classico e accessibilità pop.