THE BALUSTRADE ENSEMBLE – Renewed Brilliance
(Serein, 2015)
Sono trascorsi ben otto anni da “Capsules”, ma i cultori delle infinite ricombinazioni elettro-acustiche difficilmente avranno perso memoria di The Balustrade Ensemble per la peculiarità dell’ambience seppiata di quell’album di debutto, rimasto per troppo tempo un unicum non solo dal punto di vista contenutistico. Fa dunque molto piacere ritrovare il progetto guidato dal chitarrista e compositore Grant Miller, che torna a manifestarsi dal suo altrove spazio-temporale con un album breve (poco più di mezz’ora), ma nuovamente capace di definire una dimensione sonora aliena.
Del resto, un senso di straniamento distopico costituisce perdurante contenuto essenziale delle nove tracce di “Renewed Brilliance”, sul cui substrato di risuonanti timbriche chitarristiche si innestano distanti segnali vocali e partiture per pianoforte, violoncello e organo. È tuttavia l’impiego di iterativi impulsi ed effetti ricavati da tastiere vintage a conferire ai brani di Miller contorni granulosi, piacevolmente indefiniti: è quel che avviene nelle spettrali melodie dell’iniziale “Bathyal Reel” e di “Processionary” e tra i solchi “grammofonati“ di “The Arch Scope Cleave”, così come nei tremuli riveberi di “Aerial Verandis” e nelle estatiche aperture ambientali di “Summerhil” e della solenne “Show Us To The Sky”.
Che si tratti di frequenze sofficemente modulate o di cornici “hauntologiche” i cui pulviscolari detriti sonori sporcano armonie sospese come quelle pianistiche della conclusiva “Goodbye Leona Dare”, l’ambience sospesa di “Renewed Brilliance” ricama con accurata delicatezza le trine di una realtà parallela, la stessa dalla cui figurata balaustra richiamata dal nome del suo progetto artistico Grant Miller è tornato ad affacciarsi sul mondo reale, fermandone l’ordinario scorrere del tempo in una mezz’ora di visioni elettro-acustiche carezzevolmente subliminali.