CLINT MANSELL – High-Rise O.S.T.
(Silva Screen, 2016)
Quello tra artefici del neoclassicismo e colonne sonore è un binomio ormai solidissimo. La composizione di musica per il cinema rappresenta, non a caso, il principale campo di attività di Clint Mansell, che ormai da tempo ha in ciò trovato la propria dimensione artistica, dopo aver guidato, oltre vent’anni fa la rock band Pop Will Eat Itself.
L’ultima fatica del compositore inglese è stata destinata alla nuova pellicola di Ben Wheatley, “High-Rise”, tratta dalla visionaria opera letteraria di James Graham Ballard tradotta in italiano come “Il condominio”. Più improntata alla solennità orchestrale che ai tratti surreali dell’opera, la colonna sonora è incentrata su maestose soluzioni orchestrali, che scolorano in sospensioni di prolungata tensione sulle corde degli archi, in un continuo gioco di specchi tra essenzialità armonica di stampo sostanzialmente ambientale e aperture alternamente ariose o surreali, che rispecchiano le visioni di futuribile distopia dello scrittore britannico, anche in assenza del filtro delle immagini cinematografiche.
Queste ultime saranno ufficialmente pubblicate soltanto a maggio, ragion per cui il loro corredo sonoro ne rappresenta non solo un’anticipazione ma anche e soprattutto un’inversione di piani, volta ad esaltare ulteriormente la dignità di un linguaggio musicale a sé stante, che Mansell governa con consumate doti di orchestratore, scolpendo attraverso il suono una galleria di immagini e sensazioni.