PHI BUI – Unnoticed Moments
(Eilean, 2016)
Un conciso catalogo di impulsi sonori concreti, nastri granulosi e minute modulazioni armoniche costituisce il debutto di Phi Bui, compositore e produttore californiano di origine asiatica, che in “Unnoticed Moments” ha condensato l’eterogeneo ventaglio dei suoi interessi musicali.
In appena mezz’ora Bui spazia da iterazioni hauntologiche (“Birth”, “Reborn”) a dissonanze concrete (“Une Femme”, “Night Steps”), rimescolando in continuazione gli elementi di un caleidoscopico linguaggio sonoro, nel quale gravitano, sospesi in lento moto circolare, frammenti ritmici e armonie spettrali (“Having”, “Doubt”). Quasi tutte le miniature create dall’artista californiano sono comunque collocate in un’ambience ipnotica (“Remembering”, “A Klee”), che nel solo finale (“Sarah’s Grace”) rivela modulazioni sognanti.
È il morbido approdo di un itinerario in un universo sonoro alieno del quale, come da titolo, Bui coglie gli elementi in apparenza più marginali e insignificanti, elevandoli a paradigma della complessità di un ambiente sonoro vivo, reale, in continua trasformazione.