A quanti, dopo il mini album “7” (2015), potevano sospettare che quella di Dardust si profilasse quale nuova proposta del crescente universo nazionale del neoclassicismo pianistico declinato su scala mainstream, o quasi, risponde nei fatti lo stesso autore, Dario Faini.
Il secondo capitolo dell’ideale trilogia cominciata a Berlino fa tappa a Reykjavík, dove il produttore italiano ha registrato le dieci tracce di “Birth”, equamente ripartite tra minimali armonie create sui tasti del pianoforte e paesaggi digitali di un’elettronica nordica, ariosa ma anche pervasa da ritmi e pulsazioni decise. “Birth” è un’elegia all’ambivalenza, all’interazione tra linguaggi che genera uno stimolante sincretismo di stili.
(pubblicato su Rockerilla n. 428, aprile 2016)