BRAEYDEN JAE – Fog Mirror
(Whited Sepulchre, 2016)
Fin dal titolo del suo più recente lavoro su cassetta, Braden McKenna alias Braeyden Jae sembra porsi l’ambizioso obiettivo di moltiplicare, come in un gioco di specchi, l’effetto avviluppante della densa coltre nebbiosa prodotta dalle sue manipolazioni drone.
I cinque brani di “Fog Mirror” corrispondono appunto fedelmente a tale immaginario, materializzato in articolate costruzioni sonore, ora scosse da onde distorsive, ora placidamente rilucenti.
McKenna denota così ampie doti di orchestrazione di texture chitarristiche, plasmate a creare paesaggi atmosferici nei quali si susseguono diversi gradi di saturazione ipnotica, che smarriscono la loro consistenza materica per produrre inafferrabili visioni tra terra e cielo.