tim_linghaus_vhoirTIM LINGHAUS – Vhoir
(Moderna, 2016)

Sono sufficienti poco meno di venti minuti a Tim Linghaus per presentare la propria declinazione di ambience neoclassica e segnalare con decisione la propria personalità nel popolato territorio di proposte affini in circolazione. Merito senz’altro di un approccio tutt’altro che standardizzato alla materia, che, pur traendo le mosse dal minimalismo pianistico, sboccia in sei corolle colorate di sensazioni variopinte e altrettanto ricche soluzioni compositive.

Non solo le note del compositore tedesco prendono alternamente le forme di fluidi ricami armonici o di semplici stille, frutto di una ricerca su timbri che contempla l’impiego di una “preparazione” nella registrazione di suoni e vibrazioni, ma la loro associazione con partiture d’archi ed eteree modulazioni ambientali avviene secondo una modalità estremamente dinamica, in costante evoluzione.

A fronte di pièce improntate a un minimalismo sospeso e screziato da frequenze atmosferiche (“Rehearsing For Prague”, “Ballet School At Night”, “Travel Sketches (Music For Dad)”), tra le pieghe di “Vhoir” Linghaus rifonde aperture a un’ambience dalle profonde suggestioni emozionali, che di volta in volta si arricchisce di prominente pathos (“And All Of A Sudden Everything Elapsed”), ovvero si riveste di sospensioni ed echi di densità impalpabile (“Travel Sketches (Lost In A Bus And Architecture)”, “Travel Sketches (Room After Performance)”).
Un biglietto da visita di tutto rispetto, che sulle note del pianoforte combina classicismo e atmosfera, istinto e ragione.

http://www.timlinghaus.com/

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