GIDEON WOLF – Year Zero
(Fluid Audio, 2016)
A poco più di un anno di distanza dalle spettrali pièce cameristiche di “Near Dark”, Tristan Shorr torna a esplorare le potenzialità ambientali di un suono in gran parte incentrato su archi e organi analogici. In “Year Zero”, l’artista inglese accede a una più ampia dimensione orchestrale, nella quale l’abituale irregolarità delle sue composizioni cede progressivamente il passo a una tensione romantica, veicolata da espansi loop acustici ed esili stratificazioni organiche.
La presenza, accanto al terzetto di due violini e un violoncello guidato da Shorr, delle misurate partiture elettroniche di Gabi ‘Moog’ Matzeu ne plasma infatti le vibrazioni in frequenze austere, le cui movenze caliginose si svolgono comunque in dinamiche decise, che in particolare in passaggi quali la title track e “Insect” si aprono a coinvolgenti crescendo orchestrali.
Benché non manchino dilatazioni liquide (“Oblivion”) e residue torsioni rumorose (“Noise”, peraltro costellata da una serie di vocalizzi spettrali), il lavoro costituisce un vero e proprio “punto zero” per il percorso artistico di Gideon Wolf, adesso come non mai orientato con decisione alla creazione di un’ambience orchestrale, densa, cinematica, immersiva.