MARCUS FJELLSTRÖM – Skelektikon
(Miasmah, 2017)
Se si eccettua la “Library Music” (2011) e la sonorizzazione di “Lichtspiel Mutation 2: Alechsis” (2014), erano ben sette anni che Marcus Fjellström non presentava un’opera organicamente congegnata. I tempi lungi di una creazione sofferta trovano fedele corrispettivo nel contenuto dei dieci brani che formano “Skelektikon”, una sinfonia spettrale nella quale si combinano scarne componenti orchestrali destrutturate e tenebrosi strati di rumore sintetico.
All’artista svedese sono sufficienti pièce dalla durata generalmente breve per definire i contorni di un’ambience surreale e inquietante, non circoscritta ai soli aspetti descrittivi ma tale da proiettare in maniera totalizzante nei recessi più claustrofobici dell’animo umano, popolati da presenze inquietanti, che la musica di Fjellström rende quanto mai tangibili.