RIME TRAILS – Solstice
(Shimmering Moods, 2017)
Cinque classici “Refrain” come altrettanti inni elevati all’apogeo solare, fenomeno non soltanto simbolico ma quanto mai rilevante dal punto di vista della percezione quotidiana per un artista nato e vissuto nel Nord Europa.
L’artista in questione va sotto l’alias Rime Trails e proviene dalla Danimarca, dove, dalla semplice osservazione delle condizioni di luce estreme che si verificano nel ciclo delle stagioni ha tratto spunto per “Solstice”, lavoro che segue di due anni “The Ice Was All Between” e appunto composto di cinque strumentali che descrivono una parabola d’ascolto tra classicismo pianistico e modulazioni ambient-drone. Il primo costituisce il punto di partenza di “Solstice”, il cui iniziale “Refrain” è appunto incentrato quasi esclusivamente sulle prolungate risonanze di armonie pianistiche dolcemente scoloranti in un’ambience sospesa, dai riflessi aurorali.
Nel corso del lavoro, le componenti atmosferiche prendono via via il sopravvento, divenendo impalpabili in “Refrain III (Glow)” e tingendosi di una latente inquietudine in “Refrain IV”, nella quale il pianoforte si dissolve in una coltre sonora tenebrosa, dipanata soltanto dal conclusivo “Refrain V”, che chiude idealmente il cerchio suggellando la capacità dell’artista danese di condensare in suono le impressioni derivanti dalla successione tra luce e tenebra.