ZINOVIA ARVANITIDI – Ivory
(Kitchen, 2018)
Il percorso di progressiva sottrazione di elementi seguito da Zinovia Arvanitidi dal duo Pill-oh (“Vanishing Mirror”, 2012) al debutto solista “The Gift Of Affliction” (2013) l’ha infine condotta alla solitaria dimensione pianistica del suo secondo album “Ivory”.
Dismessa ogni sovrastruttura elettronica, l’artista greca presenta dieci miniature che recano tutta la fragile eleganza dello strumento, alla quale si associano misurate soluzioni d’arrangiamento e le risonanze delle sue stesse note. Ne risulta una sequenza di bozzetti impressionistici appena accennati, grondanti di un romanticismo computo, delineato da un flusso alterno di melodie, note e silenzi, che produce atmosfere sospese, dai pronunciati tratti cinematici.
Nella non scontata declinazione del minimalismo da parte dell’artista greca affiorano ulteriori sfumature, comprese tra le timbriche jazzy di “Ebony” e i vocalizzi sognanti della ballata “Fluttering”, che definiscono gli ampi confini espressivi di un lavoro in equilibrio tra strutture moderne e grazia antica.