CUT WORMS – Hollow Ground
(Jagjaguwar, 2018)
Giornate luminose, sole sulla pelle e quel desiderio di evasione che, almeno ogni tanto, coinvolge persino animi inclini alla solitudine e alla nostalgia: in queste sensazioni universali può riassumersi l’album di debutto di Max Clarke, alias Cut Worms, radicato nella contemporanea dimensione creativa solitaria ma innervato da uno spiccato gusto pop sixties.
Clarke suona infatti tutti gli strumenti di “Hollow Ground”, alternando cartoline surf, spensierate e niente affatto sbiadite, a più riflessivi passaggi di lieve lirismo a base folk. L’aura vintage che promana dalle sue dieci divertite popsong risulta scorrevole e autentica, frutto di non sola nostalgia.
(pubblicato su Rockerilla n. 453, maggio 2018)