BEN MCELROY – The Word Cricket Made Her Happy
(Eilean, 2018)
L’oscillazione tra elettronica, folk e neoclassicismo di Ben McElroy trova nel suo terzo album “The Word Cricket Made Her Happy” nuova definizione, sotto forma di un itinerario d’ascolto di sette tracce che tagliano trasversalmente coordinate stilistiche e strumenti espressivi.
Chitarre acustiche e archi offrono nuovamente all’artista inglese la tela sulla quale pennellare non solo paesaggi sonori sospesi a mezz’aria, ma anche narrazioni dal gusto letterario e più in generale radicate in una tradizione culturale, che nei suoi brani trovano corrispettivo sonoro. Non a caso il lavoro si apre con il riferimento alla ballata di Coleridge “The Sailor And The Albatross”, tuttavia resa in maniera afasica, se si eccettuano alcuni vocalizzi compenetrati con spettrali elongazioni d’archi.
L’elemento vocale assurge invece a sorprendente protagonista di due brani, “Harry And Clara” e “All Around Prayed The Drowned Men”, vere e proprie canzoni intagliate in radici folk, le cui interpretazioni salmodianti seguono un andamento in fondo non dissimile, variamente scandito dagli arpeggi acustici della title track, ovvero proiettato verso una dimensione onirica dalle risonanze ambientali di “Sleep And Create Moon”.
I quaranta minuti del disco rispecchiano dunque, sintetizzandola magistralmente, la composita matrice espressiva di Ben McElroy, sempre più sensibile e poliedrico esploratore di un’ambience pastorale sospesa a mezz’aria.