SARAH LOUISE – Deeper Woods
(Thrill Jockey, 2018)
Ascetica interprete del fingerpicking (“Filed Guide”, 2015), quindi compartecipe della riscoperta del naturalismo folk delle origini (nel duo House And Land insieme a Sally Anne Morgan), per Sarah Louise Henson è tempo di un album solista nel quale definire una sintesi tra le due esperienze recenti.
Nelle sette tracce di “Deeper Woods” si incontrano infatti ancora richiami acustici ancestrali, il cui misticismo viene tuttavia lievemente depontenziato per lasciare spazio alle evocative interpretazioni di Sarah Louise, connesse ora in maniera ancor più evidente a un ambiente naturale rigoglioso e affascinante. Non vi è appunto soltanto l’isolamento dell’artista sulla sua dodici corte tra i solchi di “Deeper Woods”, bensì un desiderio di condivisione che si coglie tanto nei testi quanto in scarne soluzioni d’arrangiamento che combinano tradizione e contemporaneità folk.
I boschi appalachiani costituiscono dunque soltanto la cornice nella quale l’artista del North Carolina ha inscritto canti antichi di storie moderne, costruiti su una stratificazione di arpeggi e risonanze, che al picking associa caldi impulsi sintetici. Quella di Sarah Louise appare dunque ben lungi da un’interpretazione nostalgica e polverosa del primitivismo folk, del quale invece rilegge con coerente sensibilità i caratteri, perpetuandone sotto altre forme l’arcana, visionaria magia.
music won't save you 