ØJERUM – Nattesne
(Eilean, 2019)
La copiosa produzione di Paw Grabowski sotto l’alias øjeRum, pur negli ultimi tempi orfana della sua dimensione vocale, continua ad ogni uscita ad offrire profili diversi dell’enigmatico artista danese. Seconda sua apparizione sulla “mappa” dell’etichetta francese Eilean, due anni e mezzo dopo lo splendido “Væv”, “Nattesne” ne rispecchia fedelmente la complessa personalità sotto forma di quindici tracce identificate soltanto da una progressione di numeri romani, il cui comune denominatore è rappresentato dal graduale sviluppo di iterazioni e minimali sequenze di note.
Ancora una volta Grabowski pennella atmosfere stranianti, attraverso la semplice interazione tra suoni organici e acustici, variamente incastonati in un notturno bozzolo ambientale. Una varietà di arpeggi e rilucenti vibrazioni solca infatti le austere emissioni di note d’organo che conferiscono surreali tratti ieratici al microcosmo sonoro che riempie l’ora scarsa di durata di “Nattesne”, la cui sola componente umana percettibile è quella dell’eterea magia vocale di Siri Anna Flensburg sulla quinta traccia.
Avvicendando con grande naturalezza strumenti e tecniche, Grabowski dispensa un nuovo saggio delle sue arcane suggestioni elettro-acustiche, sempre avvolte da latente oscurità ma nell’occasione delicate come un rugiadoso risveglio primaverile.