ANDREW TASSELMYER – Surface Textures
(Eilean, 2019)
Niente è più coerente con l’idea di mappa sonora sottesa all’esperienza dell’etichetta Eilean di una galleria di cartoline pennellate a partire da field recordings raccolti nei quattro angoli del globo. Vi è infatti una connessione quanto mai diretta tra gli otto brani che formano “Surface Textures” e le esperienze di viaggio di Andrew Tasselmyer tra Asia, Europa e Stati Uniti.
Tanto il concept quanto la sua traduzione in emissione sonora si tengono tuttavia ben distanti da un approccio “turistico” o meramente descrittivo, non solo per la derivazione dei field recordings di base da luoghi nascosti e in apparenza ordinari, eppure tali da assumere significati propri nella memoria dell’artista di Philadelphia, ma soprattutto per la loro resa complessiva. Ben al di là del mero descrittivismo ambientale, Tasselmyer accoglie con successo l’ascoltatore all’interno delle proprie cartoline sonore, comunicando la semplice magia di un tramonto o la consistenza materica degli elementi architettonici di una città.
In maniera pienamente complementare con il precedente “Places Real And Imagined”, “Surface Textures” proietta loop armonici, drone ed elementi concreti in una dimensione al tempo stesso atmosferica e tangibile, per affascinanti viaggi della mente.