DAVID ALLRED – The Cell
(Erased Tapes, 2019)
Per quanto ci si dovrebbe ormai essere abituati, la delicata naturalezza con quale David Allred costruisce le proprie canzoni continua a lasciare incantati in occasione di ognuna delle sue peraltro frequenti uscite. “The Cell” segue infatti di poco più di sei mesi il precedente “The Transition“, atteggiandosi non a mero complemento dell’album bensì a vera e propria ulteriore apertura della sua poetica, che pure mantiene la sua consolidata natura di libero flusso di melodie e sensazioni fuggevoli.
Nell’occasione, l’artista californiano le traduce in un mini album di ventitré minuti, nel quale è nuovamente accompagnato dal sodale e mentore Peter Broderick, che con archi, percussioni e sottili strati sintetici incornicia le canzoni di Allred, come sempre create sul pianoforte e caratterizzate dalle angeliche evocazioni del suo falsetto. La formula di “The Cell” è apparentemente semplice, ancora una volta costituita da un’interpretazione cameristica tanto aggraziata quanto minimale di un intimismo d’autore placidamente impressionistico.
Le doti di polistrumentista di Allred, ulteriormente completate da quelle di Broderick, regalano dunque una galleria di bozzetti armonici incantati, il cui perfetto equilibrio tra composizione e scrittura rinsalda la definizione di una formula espressiva al tempo stesso contemplativa e densa di pathos, umbratile nello spirito eppure dotata di levità straordinaria.