JFDR – New Dreams
(Krunk, 2020)
Avendo intrapreso la creazione musicale da giovanissima, per Jófríður Ákadóttir ogni uscita discografica assume il significato di una nuova pagina di un diario di crescita personale e artistica. Il progressivo mutamento di esperienze e registri espressivi è ben avvertibile nel secondo album sulla lunga distanza sotto l’acronimo JFDR, che pur essendo stato scritto a breve distanza da “Brazil” è giunto alla realizzazione dopo ben tre anni e a seguito di un processo di rielaborazione durato oltre un anno e mezzo e coinciso con il ritorno della musicista nella natia Islanda, dopo un periodo a New York.
Nel lavoro, emblematicamente intitolato “New Dreams”, convivono infatti il ritorno a una dimensione familiare e l’abituale propensione dell’artista alla scoperta di nuovi mondi sonori: la sintesi è racchiusa in undici brani dai caratteri e dalle sonorità continuamente mutevoli, nei quali si ritrovano delicati ricami acustici e incastri elettronici, accomunati da un approccio sempre incontaminato e a tratti giocoso.
Jófríður si diverte a sperimentare con ritmiche e pulsazioni, ritagliando tuttavia spazi anche per un songwriting delicato, incorniciato da sognanti veli sintetici. Pur risultando meno immediato dal punto di vista melodico rispetto all’esordio, “New Dreams” appare una combinazione di spontaneità giovanile e consapevolezza adulta, che album dopo album si arricchisce di spunti ed esperienze, esplorando spazi creativi ogni volta nuovi e intriganti.