CHLOË MARCH – Starlings & Crows
(Hidden Shoal, 2020)
Superata brillantemente la parentesi di organica collaborazione con Todd Tobias (“Amialluma”, 2018), Chloë March torna alla creazione solista accentuando i caratteri sognanti e le atmosfere evanescenti del precedente “Blood-Red Spark” (2017). Al quinto album, l’artista inglese si dimostra ormai pienamente a proprio agio in ambientazioni rarefatte e spesso aritmiche, alle quali sono le sue sinuose interpretazioni a conferire dinamiche avvolgenti e sinuosi flussi armonici.
Le undici tracce di “Starlings & Crows” sono il risultato di un processo di elaborazione immediato e ben poco sofisticato, che discende dal confronto con luoghi e memorie personali, filtrate da un approccio di incantato candore, fedelmente rispecchiato da soffici stratificazioni sintetiche, scandite da occasionali pulsazioni e fragili filigrane di note. La delicatezza e l’apparente vulnerabilità che traspaiono dal lavoro fanno il paio con l’evidente consapevolezza di Chloë March nel pennellare vivide emissioni dream-pop, scaturite da una dimensione senz’altro personale ma placidamente rivolte a spazi emozionali universali.