DAG ROSENQVIST
Vråen Centrum
(Laaps, 2021)
Pur spaziando dal romanticismo ambientale al rumore dronico, le molteplici esperienze creative di Dag Rosenqvist non lo avevano mai visto cimentarsi nella composizione “futurista”, esplicitamente ispirata dalle colonne sonore sci-fi di almeno tre decenni fa. La singolare connessione è stabilita dalle dieci tracce che formano “Vråen Centrum”, che vedono l’artista svedese impiegare un ampio ventaglio di suoni sintetici, loop e vibrazioni, idealmente rivolte verso uno spazio buio e misterioso.
Il mood del lavoro è oscuro e impregnato del fascino della scoperta, anzi di un’immaginazione veicolata da spesse coltri di frequenze in apparenza fredde, eppure orientate a un lirismo narrativo che si svolge attraverso emissioni gradualmente modulate. Le tastiere non mancano nemmeno di assumere, per brevi tratti, sembianze armoniche calate in una densa nebbia cosmica, la cui continua evoluzione tra vapori impalpabili e insistite bordate sintetiche delinea le irregolari traiettorie di un viaggio pionieristico, sempre sul filo di una suspense naturalmente cinematica.