PLEINE LVNE
Heavy Heart
(Self Released, 2021)*
Capita ancora, per fortuna, di imbattersi in un disco che fin dalle prime note riesce a far immediatamente drizzare le orecchie e subito dopo a toccare corde sempre meno sollecitate dalla miriade di proposte musicali anonime e stereotipate in circolazione.
È questo il caso di un piccolo lavoro, autoprodotto per necessità contingente più che per scelta originaria da Nicolas Gasparotto, cantautore e musicista francese al debutto sotto l’alias Pleine Lvne. Le sette brevi canzoni e l’altrettanto breve strumentale che lo conclude nel volgere di nemmeno mezz’ora sono tuttavia il frutto di un processo durato ben quattro anni, sotto il profilo sia creativo che di un percorso individuale immediatamente intellegibile tra le righe dei testi e tra gli stessi suoni che popolano “Heavy Heart”.
Il titolo del lavoro è infatti già molto emblematico di un’introspezione anche sofferta e spigolosa, che tuttavia si manifesta in canzoni dalla poetica placida ma sempre sul filo di una tensione dall’evidente funzione catartica, come chiaramente indicato nelle note di copertina che ne ricostruiscono l’ispirazione emozionale. Quella tensione si manifesta in una breve esplosione e di un grido di dolore solo nel corso di “Blessed By The Night”, il brano più lungo e articolato del lavoro, che invece vive in prevalenza di dolenti arpeggi elettrici al rallentatore, che rimandano al lieve intimismo slow-core del primo Nathan Amundsen, coronato dal cantato altrimenti sommesso di Gasparotto. Il candore ascetico delle sue interpretazioni e le ambientazioni sospese di quasi tutti i brani creano scorci di agrodolce, uggiosa malinconia che, anche grazie a pregevoli intersezioni acustiche (“Put Your Black Clothes On”, “But The Sun”) e a spunti di compassato lirismo (“Cassandra”), smuovono rimpianti non sopiti per la prematura perdita di Nick Talbot.
Quali che siano i riferimenti possibili, l’intera dimensione emozionale ed espressiva sottesa a “Heavy Heart” risulta peraltro tutt’altro che cupa e… “pesante”, anzi in particolare nella sua parte finale introduce elementi di una speranza filtrata attraverso una sensibilità autentica, che nella scrittura musicale ha trovato lo strumento per pacificare inquietudini interiori, condiviso sotto forma di canzoni dagli affascinanti riflessi crepuscolari.
(disco della settimana dal 18 al 24 ottobre 2021)