HANNES BUDER
Outside Words
(Laaps, 2021)*
Sempre più spesso, le proposte che destano maggiori spunti di interesse tra le numerose che muovono da una base strumentale classica sono quelle in qualche misura oblique e comunque non convenzionali per elementi costitutivi e modalità di realizzazione.
Tra queste si può ascrivere senz’altro l’ultima opera del navigato musicista tedesco Hannes Buder, articolata in cinque brevi stanze e una lunga sonata, nelle quali violoncello, chitarra e voce si combinano in una serie di ardite intersezioni. Le armonizzazioni vocali completano come se fossero un ulteriore strumento l’incedere delle vibrazioni dell’archetto sulle corde, ora lento e solenne, ora nervoso e a tratti persino distorto.
Tutti i brani risultano estremamente fluidi, dispiegando il proprio compassato minimalismo in costruzioni istintive, che si rivestono via via di austeri tratti gotici, fiorite armonie rinascimentali e decostruzioni di un’improvvisazione istintiva, che sublima in una post-modernità nervosa ed elegiaca, coronata da una coralità pulsante, profondamente umana.
*disco della settimana dal 20 al 26 dicembre 2021