ØJERUM
Coiled Souls
(Roman Numeral, 2023)*

Ormai affermatosi – pur sempre sotterraneamente – quale sperimentatore elettro-acustico ambientale, Paw Grabowski da molto tempo non rispolverava l’altro aspetto della propria composita personalità artistica, originata ormai molti anni e svariate decine di uscite addietro da un intimismo acustico in bassa fedeltà che comprendeva altresì l’elemento vocale.

Per quanto non sia facile tener dietro alla prolifica vena creativa dell’artista danese, i dieci brani di “Coiled Souls” sembrano derivare da una distante connessione con “Variationer I Mørke” (2016), probabilmente l’ultimo lavoro lavoro che, almeno a memoria di chi scrive, presentava il suo cantato biascicato su scarni accordi acustici. La formula innerva di sé tutti i nuovi brani, scanditi da ipnotici tocchi delle corde di una chitarra, lasciati risuonare in una densa atmosfera in bassa fedeltà, nella quale aleggiano con moto compassato insieme alle riflessioni personali di Grabowki, a metà tra spoken word e tentativi di un cantato vero e proprio, più che altro inteso a insinuarsi, con riflessiva dolcezza, negli interstizi tra le note.

La formula è quella di un’introspezione estesa all’ennesima potenza, amplificata dalle cadenze narcolettiche e dal raccolto ambiente sonoro nel quale si manifesta; sembra di tornare ai primordi delle registrazioni casalinghe, che elevavano l’immediatezza emotiva a canone di riservata bellezza, elementi che Grabowski rideclina secondo la propria sensibilità, emettendo meditativi messaggi in bottiglia da una penombra solitaria, eppure come noi mai densa di malinconica, empatica poesia.

*disco della settimana del 27 febbraio al 5 marzo 2023

https://oejerum.bandcamp.com/

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