autumn_shade_isabelle_has_wingsAUTUMN SHADE – Isabelle Has Wings
(Self Released, 2013)

Per oltre sei lunghissimi anni si erano perse le tracce di Jes Lenee, autrice di un prezioso debutto all’insegna di un folk avvolto da un’incantata patina di polvere (“Ezra Moon”, 2007). Quando ormai cominciavano a svanire le speranze di riascoltare la magia ammaliante della sua voce dolce ed evocativa, la cantautrice originaria dell’Oklahoma è tornata a manifestarsi dal suo isolamento creativo lanciando, nei primi mesi dello scorso anno, una sottoscrizione online finalizzata alla pubblicazione del secondo disco di Autumn Shade, progetto personalissimo tuttavia condiviso con una piccola orchestra formata insieme a Nathan Wright e Sharla Pember (banjo, archi, ritmiche e altro).

La gioia di ritrovare, ormai quasi a sorpresa, un’interprete del folk al femminile che tanto aveva colpito all’esordio per fascino e personalità, trova conferma nelle dodici tracce di “Isabelle Has Wings”, che nello spirito e in buona misura anche nella realizzazione, affievoliscono in parte le sfumature oscure dell’esordio, senza tuttavia disperderne le fragili ma palpitanti componenti sentimentali. La declinazione folk della Lenee, ancora incentrata sull’alternanza di pianoforte e strumenti a corda, appare invece affinata nel corso degli anni trascorsi, che ne hanno come decantato le componenti più acute e impervie, così come ne hanno ripulito l’estetica dalla maggior parte delle imperfezioni in media fedeltà. Eppure è proprio con poco più di settanta secondi di solo pianoforte spettrale costellato da piccoli detriti sonori (“White Lily”) che si apre il lavoro, mentre tematiche e atmosfere da casa degli spiriti tornano ad affacciarsi nel corso del lavoro, in una ballata suadente e tenebrosa quale “Meadow To Ashes”, nelle moderate torsioni di “Chandelier” e “Forest” e nell’andatura lenta e sbilenca di “Dancing Windows”.

Il più delle volte è comunque sufficiente un dolente abbraccio di violino o contrabbasso, un misterioso incedere di note di vibrafono o ancora semplici stille acustiche reiterate ad ammantare di un vellutato alone di tenebra canzoni che della tradizione folk colgono soprattutto i tratti di una coralità esecutiva che sfocia in un piglio cameristico virato in tonalità seppia, sfocate e sottilmente inquietanti.
Per buona parte del disco, comunque, la voce cristallina della Lenee – che alla prima entrata non lascia affatto indifferenti – si riveste di colori più vivaci, persino solari (“Rainbows”, “Jasper”, “Frog”), e dei tratti di una malinconia in fondo dolce, filtrata da minuti ricordi del tour europeo seguito al primo disco (“Blue Umbrella (Paris + Istanbul)”), esperienza che in qualche modo deve averle fatto introiettare sentori di decadente raffinatezza da orchestrina mitteleuropea (evidenti in particolare nella conclusiva “Marionette”).

Benché meno denso di episodi dall’impatto immediatamente impressionante, “Isabelle Has Wings” risulta un’omogenea galleria di opalescenti miniature di un’antica magia folk, ingentilita da un singolare approccio da camera dal fascino dimesso e misterioso, che è un vero piacere ritrovare dopo tanto tempo insieme alla splendida voce e all’accresciuta maturità della scrittura delicata e autentica di Jes Lenee. Bentornata!

http://www.autumn-shade.com/

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